Salutiam divotamente

Madonna col Bambino , sec.XV (Chiesa S.Agostino, Cascia )

La Cappella Musicale della Cattedrale di Macerata diretta da Carlo Paniccià propone l’ascolto di una selezione di laude, con l’esecuzione moderna del “Laudario di Cortona”.

“Salutiam divotamente, le laude alla Vergine Maria nel Laudario di Cortona” per coro e chitarra acustica.

Presentazione del concerto
Nel 1876 Girolamo Mancini, bibliotecario della Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona, ritrovò in un sottoscala della biblioteca un manoscritto in pessimo stato di conservazione. Venne aggiunto al corpus dei manoscritti custoditi nella biblioteca cortonese con il numero 91 oggi conosciuto in tutto il mondo come Laudario di Cortona. Il manoscritto, appartenuto alla Fraternità di Santa Maria delle Laude, della chiesa di San Francesco di Cortona, è stato copiato, secondo gli esperti, fra gli anni 1250 e 1297.

Il Laudario di Cortona è un importante manoscritto di laude italiane con notazione musicale su tetragramma. Insieme al Laudario Magliabechiano 18, custodito nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, costituisce una vera e propria testimonianza dei repertori delle fraternità di laudesi della Toscana e dell’Umbria: di sicuro il Laudario di Cortona è la più antica raccolta conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l’unica del XIII secolo.

La fattezza testuale e musicale fa supporre che la composizione delle diverse laude sia avvenuta in periodi diversi e da mani differenti. Solo in quattro laude si ritrova il nome di Garzo quale probabile compositore (o è colui che ha raccolto e messo insieme l’intero materiale poetico?).

Il manoscritto contiene 66 laude di cui solo 46 sono con la notazione musicale. Le prime 16 sono tutte dedicate alla Madonna. Delle altre il contenuto riguarda i diversi Tempi dell’Anno Liturgico: Natale, Quaresima, Pasqua e le solennità dell’Ascensione, di Pentecoste e della S.Trinità. Il contenuto testuale di alcune laude riguarda il disprezzo della mondanità e l’amore a Cristo. Le successive hanno testi rivolti ai santi come S.Francesco, S.Antonio da Padova, Maria Maddalena, S.Michele Arcangelo, S.Giovanni Battista, gli Apostoli, S. Caterina d’Alessandria. Le laude hanno la forma della ballata profana con la sua alternanza tra ritornello (ripresa) e strofe (stanze).

Tra i problemi interpretativi sicuramente anche quello esecutivo: lettura ritmica o libera? L’analisi poetica e testuale ha individuato, in linea di principio, uno schema ritmicamente regolare ed omogeneo tale da far derivare una probabile esecuzione ritmica per la maggior parte delle laude.

In questo concerto verranno eseguite undici laude dal contenuto poetico e letterario prevalentemente mariano:

  • Venite a Laudare (lauda 1)
  • Laude novella (lauda 2)
  • Ave, donna santissima (lauda 3)
  • Madonna santa Maria (lauda 4)
  • Ave, regina gloriosa (lauda 6)
  • Altissima luce (lauda 8)
  • O Maria, d’omelia fontana (lauda 10)
  • Salve, salve, Virgo pia (lauda 16)
  • Alta Trinità beata (lauda 32)
  • Faciamo laude a tutti i sancti (lauda 42)
  • Salutiam divotamente (lauda 47)

L’esecuzione poetico-musicale che viene proposta fa riferimento all’originale, ed in particolare al facsimile pubblicato (Il Laudario di Cortona, curatela Marco Gozzi e Francesco Zimei, Volume I, facsimile, Libreria Musicale Italiana,Lucca, 2015) e, soprattutto, ai recenti studi musicologici che hanno riguardato il manoscritto cortonese.

Per le esecuzioni ritmiche e le emendazioni alle linee melodiche con uso delle alterazioni, sono state prese in considerazione le pubblicazioni scientifiche di Clemente Terni (Laudario di Cortona, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, Spoleto, 1992), Theodore Karp (Editing the Cortona Laudario, The Journal of Musicology, Vol. 11, No. 1 pp. 73-105, 1993), Martin Dürrer (Altitalienische Laudenmelodien: das einstimmige Repertoire der Handschriften Cortona und Florenz, Kassel, Bärenreiter, 1996) e Marco Gozzi (Sulla necessità di una nuova edizione del laudario cortonese, «Philomusica on-line», 9/2, pp. 114-174, 2010).

Sebbene il laudario non preveda alcuna indicazione sull’esecuzione, abbiamo voluto rivestire queste melodie e testi, che dopo otto secoli conservano una innata freschezza, con un nuovo abito grazie alla policroma espressività della chitarra di Nazzareno Zacconi.

Scheda tecnica del concerto disponibile su richiesta